Parade
Parade (パレード). Regia e sceneggiatura: Yukisada Isao; soggetto: dal romanzo di Yoshida Shuichi; interpreti: Hayashi Kento, Fujiwara Tatsuya, Kanjia Shiori, Karina, Koike Keisuke, 118’, 20 febbraio 2010. Punteggio ★★1/2
PIA: Commenti 3,5/5 – All’uscita delle sale: 70/100
Berlin International Film Festival 2010 – Fipresci Prize
Parade ha un pregio e un difetto. Il pregio è che Yukisada Isao, dopo il significativo Go e il polpettone di successo Sekai no chuushin de ai wo sakebu, sembra essere finalmente tornato a fare film di un certo impegno. Il difetto è che nonostante la buona volontà del regista, il film non è completamente riuscito.
Alcuni ventenni condividono un appartamento, ognuno con la propria camera. Il loro grado di conoscenza reciproca e di intimità è dato dalla convivenza. Arriva un nuovo ospite, non si capisce se infiltratosi autonomamente o portato da una delle abitanti dopo una notte di bevute. La sua interazione con gli altri abitanti porta alla superficie caratteristiche sconosciute di ognuno di loro, fino a rivelare aberrazioni e addirittura attività delittuose. Il “messaggio” sembra essere un duplice, accorato, allarme. Da un lato un grido disperato per quanto poco ci si conosca veramente in una metropoli anche quando si vive addirittura insieme. Dall’altro, lo sconfinato e sconfortante grado di accettazione delle colpe altrui, e delle proprie, che non si ferma neppure di fronte all’assassinio. Il passivo e complice silenzio con cui si guardano i protagonisti nell’ultima scena è tristemente esemplare. La normalità è il vestito di ogni patologia.
Nulla di totalmente originale ma il risultato complessivo è comunque di un certo impatto. Belle le immagini notturne e la musica lenta.
Hayashi Kento, non più bravo ragazzino sportivo (Battery, Dive!!), è bravo nella parte del ventenne corrotto e al contempo incoscientemente spensierato. Il suo gusto voyeuristico e il suo intrufolarsi nelle case di sconosciuti sembra ricordare (citare?) Ferro 3. Kanjiya Shiori, che soprattutto nei drama ci ha abituati a parti dolci e paciose, è curiosa come amante clandestina di un attore televisivo.[FP]
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