Ghost Revenger JK
Ghost Revenger JK (ゴースト・リベンジャーJK). Regia: Maejima Seijirō; interpreti: Shihohono Ryo, SARU, Nozaki Junpei, Ishida Ikuo, Yukihide Benny; produzione: Albatros; durata: 67′; 2010.
Link: Trailer (Youtube)
PIA: non classificato
Punteggio ★★★★★
Una liceale con l’hobby della scherma è vittima di un maniaco assassino, ma viene resuscitata dal suo ragazzo con l’aiuto di una stralunata sciamana. La rediviva spadaccina cercherà la sua vendetta, ma andrà incontro a qualche sorpresa.
Se il titolo e la locandina non vi spaventano (per la loro scontatezza, s’intende), né lo fa la premessa scoraggiante di una commedia-horror con una liceale-zombie per protagonista, probabilmente lo faranno il ralenti e il bianco e nero sciatto e televisivo della prima sequenza. È l’ultimo campanello d’allarme: a questo punto avrete la conferma che il pacchetto comprenderà anche una colonna sonora elettronica dal sapore casereccio e un po’ vintage, e scariche elettriche in computer graphic come effetti speciali. Soprattutto, saprete che a fine visione dovrete parlarne o scriverne male, e forse vi chiederete perché accanirsi e sprecare parole contro un’opera che dà esattamente quello che promette, e che pertanto non può nemmeno ritenersi deludente. Chissà, forse perché, solo una decina di anni fa, persino da produzioni del genere era lecito aspettarsi almeno un paio di buone idee e qualche brivido genuino. Purtroppo nel frattempo sono successe un po’ di cose: il ricco filone del J-Horror si è esaurito e sono arrivati a frotte gli zombi a rimpiazzare le epigoni di Sadako.
Ghost Revenger è un OV costruito intorno alla idol Shihono Ryo, di gran lunga l’interprete migliore di quest’opera raffazzonata, al di là delle sue effettive qualità di attrice. Gli altri “attori” protagonisti, a partire dall’irritante sciamana coi capelli alla “Mirko dei Bee-hive“ e il finto piercing alla tempia, sfoggiano una recitazione grottescamente sopra le righe, spazzando così via qualunque parvenza d’inquietudine senza tuttavia rinforzare minimamente il versante comico. Insomma, né si trema, né si ride in questa commedia-horror dagli intenti vagamente parodistici.
Il film in sé è breve, ma sembra non finire mai in quanto non sorretto da una sceneggiatura capace di fornire un minimo di senso ed equilibrio alla progressione narrativa. L’impressione è che tutto sia stato pensato estemporaneamente nel corso delle riprese: le cose accadono di punto in bianco e senza alcuna logica, intervallate da noiose e interminabili scene di dialoghi che sembrano quasi improvvisati dagli “attori”, come se questi avessero l’unico compito di intrattenere in qualche modo lo spettatore in attesa del finale. La scena migliore, l’unica in cui si avverta un briciolo di orrore, è quella in cui la ragazza si guarda allo specchio e si rende conto del decadimento del proprio corpo dopo la trasformazione in zombi vendicativo. Ma si tratta di un momento, e nemmeno così originale. Il resto è trash involontario, anche quando si sforza di sembrare voluto. [GC]
complimenti per la dedizione… a volte nn ti invidio proprio 😉
ciao, c
Grazie. La spazzatura è tanta, però ci sembra importante cercare di dare un quadro il più ampio possibile della produzione complessiva giapponese …