Sabi otoko, sabi onna (Quirky Guys and Gals)
Sabi otoko, sabi onna (サビ男サビ女, Quirky Guys and Gals). Regia e sceneggiatura: Fujita Yosuke, Matsunashi Tomoko, O Mipo, Sekiguchi Gen; interpreti: Episodio 1: Sakuraba Nanami, Kawamura Emiko, Shiratori Kumiko, Murasugi Seminosuke, Arakawa Yoshi Yoshi; Episodio 2: Nakamura Aoi, Renbutsu Misako, Kusano Ini; Episodio 3: Tomochika, Fukuda Tenkyuu; Episodio 4: Koizumi Kyouko, Morishita Yoshiyuki, Horibe Keisuke, Tanaka Tetsushi; durata: 91′; uscita: 15 gennaio 2011.
Link: Sito ufficiale – Mark Schilling (Japan Times)
PIA: Commenti: 3,5/5 All’uscita delle sale: 72/100
Punteggio ★★1/2
I film a episodi non hanno mai riscosso grandi simpatie, sebbene offrano talvolta spunti interessanti, come fu il caso del fortunato Survive Style 5. E’ anche il caso di questo film, che raduna quattro episodi di altrettanti registi all’insegna, direi, di una certa eccentricità. La parola “sabi” del titolo, infatti, non è né il “sabi” di wabi sabi né il “sabi” che significa “ruggine” e la sua traduzione inglese è data come “quirky”, cioè eccentrico, strano. Fin qua tutto bene, se non fosse che l’eccentricità del titolo, nelle varie storie è quasi sempre più dichiarata che effettiva.
Nel primo episodio, firmato da Fujita Yōsuke, il regista del divertente Zenzen daijōbu (Fine, Totally Fine), tre ragazze vanno in giro con un costume da super-eroine alla buona per cantare canzoncine consolatorie a persone difficoltà, salvo sortire in certi casi l’effetto opposto al desiderato. E’ l’episodio forse più banale, che risente passivamente della cultura dei manga.
Nel secondo episodio, di Matsunashi Tomoko, uno liceale innamorato della più bella della scuola si traveste da ragazza pur di poterla avvicinare, ne diventa amico/a intimo/a ma quando capirà che la ragazza era innamorata di lui come “maschio” sarà troppo tardi. Carina l’idea, scolastico lo svolgimento.
Il terzo episodio, forse quello un po’ sostanzioso, è di O Mipo – suo il piacevole Okan no yomeiri (Here Comes the Bride, My Mom) – e mostra in maniera allegra e vivace la progressiva trasformazione dell’incontro tra una cliente che ha protestato per un disservizio e il funzionario recatosi a casa per portare le scuse dell’azienda. Atmosfera piacevole, buon ritmo, piccoli colpi di scena. Fascinosa Tomochika.
L’ultimo episodio, diretto da Sekiguchi Gen (autore del citato omnibus di successo Survive Style 5) è il più favolistico, e racconta di una donna che ha un debole per raccogliere i gatti randagi e, in epoca di crisi, finisce per raccogliere e portare a casa salaryman licenziati che trascorrono il giorno al parco per non confessare alla famiglia di aver perso il lavoro. Un giorno anche suo marito bussa alla porta fuori orario …. Un inevitabile tono surreale rende gradevole, anche se non particolarmente incisivo, il tutto. [Franco Picollo]