Sutekina kanashibari (ステキな金縛り, A Ghost of a Chance, aka Once in a Blue Moon)
Sutekina kanashibari (ステキな金縛り, A Ghost of a Chance, aka Once in a Blue Moon). Regia, soggetto e sceneggiatura: Mitani Kōki. Fotografia: Yamamoto Hideo. Montaggio: Ueno Sōichi. Interpreti: Fukatsu Eri, Nishida Toshiyuki, Abe Hiroshi, Nakai Kiichi, Takeuchi Yūko, Asano Tadanobu, Kohinata Fumiyo, Toda Keiko. Produttori: Kameyama Chihiro, Shimatani Yoshinari, Maeda Kuga, Tsuchiya Ken. Durata: 142′. Uscita nelle sale giapponesi: 29 ottobre 2011.
Link: Sito ufficiale – Mark Schilling (Japan Times)
Punteggio ★★1/2
Hosho Emi (Fukatsu Eri) è una giovane avvocata un po’ pasticciona che colleziona insuccessi. Dopo l’ennesimo pasticcio riceve un ultimo, definitivo incarico prima di essere licenziata. Il suo cliente è accusato di aver ucciso la moglie, mentre lui sostiene che al momento del delitto si trovava in una locanda di montagna bloccato da una “kanashibari” (paralisi del sonno). C’è un testimone di quanto egli dichiara ma è un fantasma: Sarashina Rokubei (Nishida Toshiyuki), noto samurai dell’epoca Sengoku (1467-1603) che è stato tutta la notte nella stanza del presunto colpevole. Emi va fino alla locanda e riesce effettivamente a vedere il fantasma, anzi lo convince addirittura a seguirla in città per testimoniare in tribunale. La presenza e il tentativo di “mostrare” il fantasma ai giudici genera una serie di equivoci e situazioni paradossali talvolta irresistibili.
Mitani Kōki è lo scrittore e regista di commedie più famoso e di successo in Giappone. Giustamente, Mark Schilling lo collega a Itami Iuzo, con il quale condivide l’influenza di modelli occidentali (Billy Wilder e Frank Capra sono fra i preferiti da Mitani). Tuttavia, mentre in Itami la comicità era al servizio di una volontà di analisi sociologica e di critica morale, Mitani si presenta come un professionista dell’industria dello spettacolo il cui unico scopo, sempre felicemente raggiunto, è divertire e un po’ commuovere lo spettatore.
In questo film, come e ancor più che in quello precedente, The Magic Hour, la storia e lo stile sembrano spostarsi su di un terreno grottesco e bizzaro ma questo, anziché dare vigore alla narrazione, toglie smalto alle vicende raccontate e indebolisce l’insieme. La comicità pungente di film come Rajio no jikan o le affascinanti montagne russe verbali di Warau no daigaku (di cui Mitani ha scritto il copione) lasciano qua il posto a una piccola per quanto garbata commedia degli equivoci che non smuove mai abbastanza gli animi. L’espediente dei fantasmi è tirato un po’ troppo per le lunghe mentre risulta abbastanza strumentale la definizione delle personalità dei protagonisti.
Molto buona resta la scelta e la conduzione degli attori, a cominciare dalla grande Fukatsu Eri, una delle poche attrici del cinema giapponese contemporaneo capace di passare indifferentemente dai ruoli comici a quelli drammatici (indimenticabile in Akunin), per finire a Takeuchi Yūko e Abe Hiroshi utilizzati brillantemente in parti diverse da quelle per loro consuete.
Tanto grandi sono l’inventiva e la capacità di direzione degli attori di Mitani e tanto brava è Fukatsu che la stessa troupe, mentre girava questo film, ha dato vita a un piccolo film per la televisione che risulta quasi più interessante del film “principale”. Sutekina kakushi dori – kanzen muketsu no concierge, questo è il titolo, è infatti un film a episodi incentrati sulla concierge di un grande hotel (Fukatsu Eri) che, all’insegna del motto “Nel nostro hotel soddisfiamo qualunque richiesta dei nostri clienti”, si trova a dover risolvere una serie di richieste fra le più strampalate di clienti tanto ricchi e famosi quanto sconclusionati. Fra i tanti, Asano Tadanobu regista di musical in crisi di creatività e Taekuchi Yūko regina delle trasmissioni televisive di cucina che non sa cucinare, sono notevoli.[Franco Picollo]