Okaruto (オカルト, Occult)
Okaruto (オカルト, Occult). Regia, sceneggiatura e fotografia: Shiraishi Kōji; Montaggio: Shiraishi Kōji, Takatsuka Erika; Musica: Hair Stylistics; Effetti Speciali: Stardust Promotion Inc.; Interpreti: Shōhei Uno, Shiraishi Kōji, Azuma Mika, Kondō Kōen, Horiken, Watanabe Peko. Produttori: Yamamoto Tadashi, Shimada Yukiyasu per Creative Axa Company, Image Rings. Durata: 110’. Uscita nelle sale giapponesi: 21 Marzo 2009.
Links: Trailer (Youtube) – Japancinema.net – Filmscoop. it
Punteggio ★★★
Il regista Shiraishi Kōji e la sua troupe televisiva sono determinati a far luce, per mezzo di riprese che documentino i fatti reali, su di un indecifrabile omicidio avvenuto tre anni prima.
In una nota località turistica, infatti, un folle aveva ucciso a coltellate due ragazze e ferito gravemente un altro malcapitato, prima di porre fine alla sua vita tuffandosi in mare da una scogliera. La troupe intervista il fidanzato di una delle ragazze, i testimoni della strage e Shohei, il ragazzo superstite a cui il maniaco ha lasciato in eredità inquietanti incisioni sulla schiena. Dopo aver deciso di focalizzare le riprese sulla vita di questo superstite documentandola e seguendola giorno per giorno, Shiraishi e la sua troupe capiranno presto che le cicatrici sulla sua pelle raffigurano una sinistra quanto criptica simbologia che riporta ad un’antica leggenda locale. Il patto che la troupe sancirà con Shohei, seguendolo passo dopo passo tra le sue bizzarrie e scelleratezze, condurrà a una paradossale e funesta testimonianza filmica, della quale gli spettatori saranno testimoni in prima fila.
Occult ha il pregio, pur non potendo considerarsi film horror in senso lato, di essere ottimamente orchestrato a livello di scrittura e di costruzione dei personaggi. Shiraishi decide, per dare un aspetto credibile alla storia, di interpretare il ruolo di se stesso: ci si trova dunque a pensare che i comportamenti del personaggio che interpreta siano da attribuire alle reali peculiarità del regista stesso. Come si sarebbe comportato un autore horror di culto, se avesse avuto l’occasione di poter interagire e riprendere un sedicente medium (nel senso di mediatore tra realtà tangibile e metafisica) con entità sovrannaturali? Il film, per quanto assurde possano essere le congetture tirate in ballo, riesce ad essere credibile e già questo è da considerarsi ottimo punto a suo favore. Aggiungiamo poi che il cameo del maestro dell’inquietudine Kurosawa Kiyoshi (ad interpretare anch’egli sé stesso) regala ulteriori punti di attendibilità alla storia quando, intervistato da Shiraishi, esprime il suo punto di vista su presunti poteri medianici del monte sul quale è avvenuto l’omicidio del prologo della storia. Il sedicente monte Ohiruyama, tra l’altro, non esiste neanche, ma chiunque abbia visionato il film difficilmente resisterà all’impulso di andare a cercarne notizie su Google, visto che anche Kurosawa ne parla con cognizione di causa.
A livello tecnico Occult ci regala riprese con camera a spalla realizzate ottimamente, a differenza della solita bassa qualità alla quale ci ha abituato questo genere filmico. Si riesce addirittura a non affaticare troppo l’occhio durante la visione, grazie ad una buona qualità dell’immagine che, anche se abbinata ad un tipico stile da reportage, rende certamente più fruibile lo svolgimento della vicenda