classici1-1845135

SONATINE CLASSICS

SONATINE

Il blog dedicato al cinema giapponese contemporaneo e classico

Nippon no uso (ニッポンの嘘, Japan Lies)

nippon_no_uso-2514640


Nippon no uso. Hōdō shashinka Fukushima Kikujirō kyūjūssai (ニッポンの嘘。報道写真家福島菊次郎90歳, Japan Lies). The photojournalism of Kikujiro Fukushima, age 90). Regia: Hasegawa Saburo. Fotografia: Yamazaki Yutaka. Con la partecipazione di Fukushima Kikujirō. Narrazione: Ohsugi Ren. Produzione: Documentary Japan. Durata 114’. Uscita nelle sale giapponesi: 4 agosto 2012. Girato in DCP.
Punteggio ★★★1/2
Link: TrailerNicholas Vroman (A Page of Madness)

Presentato in Italia nel corso dell’ultima edizione delle Giornate del cinema giapponese di Firenze, Nippon no uso ricostruisce la vita del fotografo giapponese “dissidente” Fukushima Kikujirō, oggi novantenne e ancora in piena attività. Indomabile e irriducibile spirito antagonista al sistema, Fukushima ha trascorso tutta la sua esistenza a mostrare ciò che l’ufficialità del suo paese avrebbe voluto nascondere e a denunciarne così le menzogne. Un impegno che non si arresta neanche di fronte all’inesorabile incedere degli anni, come testimonia il suo ultimo lavoro – forse non ancora ultimato – Il Giappone del dopoguerra che non è mai stato fotografato. Un libro, come ci mostra il bel documentario di Hasegawa, che l’uomo scrive col suo obsoleto word processor – per chi non lo ricordasse, si tratta di quei vecchi aggeggi a metà strada fra una macchina da scrivere e un computer in voga verso la fine degli anni Ottanta – pregando ogni mattina perché ancora si accenda.
Nippon no uso è fatto di lunghe interviste allo stesso Fukushima (nella sua modesta casa dove vive insieme a un vecchio cane), di immagini sulla sua attività odierna (come la scena iniziale in cui un uomo se lo carica a spalle per fargli salire le scale di un edificio dove terrà una lezione a un gruppo di giovani fotografi di «Day’s Japan» invitandoli a mostrare davvero quel che accade anche a costo di violare le regole), e delle tante immagini da lui stesso scattate che hanno segnato la sua esistenza. Attraverso esse si rievocano diversi momenti chiave della storia del Giappone contemporaneo a partire dalla tragedia di Hiroshima. Fu proprio dopo quel terribile evento che Fukushima riuscì a entrare in contatto con una vittima delle radiazioni, un pescatore che dopo aver perso la moglie a causa dell’esplosione, era costretto, nonostante la malattia, a continuare lavorare per sfamare i suoi sei figli. Fu quell’uomo a volersi far fotografare per trovare così nell’esposizione pubblica della sua tragedia una sorta di vendetta contro il sistema. Sebbene siano state proprio quelle immagini a determinarne la fama, Fukushima vive ancora oggi quell’esperienza con un senso di colpa, come se avesse violato l’intimità di qualcuno traendone in qualche modo un vantaggio personale.
Dopo Hiroshima, è stata la volta della lotta studentesca contro il Trattato di sicurezza nippo-americano, di quella dei contadini di Sanrizuka contro la costruzione dell’aeroporto di Narita, di quella dei pescatori vittime del morbo di Minamata causato dal rilascio nelle acque giapponesi di metilmercurio da parte dell’industria chimica Chisso, sino al disastro nucleare di Fukushima. Per non dire del continuo sostegno alla numerosa comunità coreana che è stata, e in parte continua a essere, vittima di pregiudizi e ingiustizie sociali, e della denuncia delle responsabilità dell’Imperatore durante la guerra. Ma di Fukushima, Nippon no uso non ricostruisce solo la dimensione pubblica, bensì anche quella individuale e privata, offrendo così dell’uomo un ritratto davvero a tutto tondo: dalle difficoltà della sua vita sentimentale alle minacce di cui è stato vittima, dalla scelta di andare a vivere su un’isola deserta a quella di non accettare la pensione offertagli da uno Stato di cui non vuole in alcun modo essere complice, anche a costo di vivere e mantenere il suo cane con solo 1000 yen (7 euro) al giorno. [Dario Tomasi]

CONDIVIDI ARTICOLO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *