Hakoiri musuko no koi (箱入り息子の恋, Blindly love)
Hakoiri musuko no koi (箱入り息子の恋, Blindly in love). Regia: Ichii Masahide. Fotografia: Soma Daisuke. Interpreti: Hoshino Gen, Kaho, Kuroki Hitomi, Osugi Ren, Moriyama Ryoko, Hiraizumi Sei. Produttori: Nakabayashi Chikako, Takebe Yumiko per Kino Films
Durata: 117 minuti. uscita nelle sale giapponesi: 8 giugno 2013.
Link: Sito ufficiale – Mark Schilling (Japan Times)
Punteggio ★★★
Kentaro ha trentacinque anni e da tredici lavora negli uffici comunali senza il minimo avanzamento di carriera. La sua scrivania è perfettamente organizzata, con ogni cosa al posto giusto. Tutti i giorni, nella pausa pranzo, corre a casa, mangia e torna in ufficio. La sera, finito il lavoro, torna a casa, mangia la cena preparata dalla madre e si ritira in camera sua a fare un videogioco. I genitori sono visibilmente preoccupati che passi tutta la vita così e sperano che trovi una moglie. Si spingono persino a un incontro tra genitori con figli da sposare e scambiano le fotografie dei rispettivi figli con un’altra coppia, la quale però non rivela che la loro figlia è cieca e anzi il padre, manager di successo, disprezza il profilo anonimo di Kentaro.
Un giorno, Kentaro esce dal lavoro e vede che c’è una pioggia torrenziale che blocca tutti gli altri impiegati ma non lui che, previdente, porta sempre un ombrello pieghevole. Si incammina e poco dopo vede sotto un portico una bellissima ragazza che lo fissa sorridente. Nessuna donna lo ha mai guardato, se non per disprezzarlo. Sconvolto dall’evento, la supera, poi torna sui suoi passi e le dà il suo ombrello. Ciò che lui non sa è che la ragazza lo guardava così fisso perché è cieca. Ma non basta: la ragazza è la figlia della coppia che ha scambiato le fotografie dei figli con i genitori di Kentaro.
Un giorno, Kentaro esce dal lavoro e vede che c’è una pioggia torrenziale che blocca tutti gli altri impiegati ma non lui che, previdente, porta sempre un ombrello pieghevole. Si incammina e poco dopo vede sotto un portico una bellissima ragazza che lo fissa sorridente. Nessuna donna lo ha mai guardato, se non per disprezzarlo. Sconvolto dall’evento, la supera, poi torna sui suoi passi e le dà il suo ombrello. Ciò che lui non sa è che la ragazza lo guardava così fisso perché è cieca. Ma non basta: la ragazza è la figlia della coppia che ha scambiato le fotografie dei figli con i genitori di Kentaro.
Inizia una girandola di equivoci ed eventi che si svolgono all’insegna del reciproco innamoramento e amore dei due giovani, ferocemente osteggiato del padre di Naoko e segretamente sostenuto da sua moglie. Nonostante incidenti vari, automobilistici e non, nulla riuscità a fermare i due innamorati.
Curioso il percorso di Ichii Masahide. Dopo aver lavorato come comico, attore, impiegato e sceneggiatore, esordisce finalmente alla regia nel 2005 con Dog Days Dream e viene premiato nella selezione finale del Pia Film Festival. Tre anni di silenzio, poi nel 2008 torna con Mubōbi (Naked of Defense), un film delicato e intimista di grande profondità che vince il Gran Premio della Giuria del Pia Film Festival. Altri cinque anni di silenzio e ricompare nel 2013 con questo Blindly in Love.
Pur mostrando qualche concessione di troppo ai gusti del grande pubblico (pare che lo sceneggiatore abbia addirittura chiesto di non comparire nei credits), il film ha un suo equilibrio particolare a cavallo tra commedia romantica e slapstick. Le azioni di Kentaro hanno spesso risvolti farseschi ma vi sono alcuni momenti della storia d’amore fra lui e Naoko genuinamente toccanti. La scena in cui Kentaro segue Naoko che torna da sola a mangiare gli udon nel loclae dove lui l’ha portata la prima volta ed entrambi piangono calde lacrime mentre mangiano, difficilmente può lasciare insensibili. Sull’altro versante, gli atteggiamenti e le mezze frasi dei genitori di lui nella parte iniziale quando, disperati, cercano di accasarlo, sono irresistibili.
L’assunto di fondo della storia e cioè la figura di un trentacinquenne senza vizi tutto casa-lavoro-videogiochi, così come il salone per incontri matrimoniali fra genitori senza i diretti interessati, peraltro, non sono invenzioni del regista ma piuttosto rappresentano emblematicamente una condizione di solitudine e isolamento che è in crescita nel Giappone contemporaneo e che il regista ritrae con dolcezza e simpatia pur nella sua superficialità.
Fra gli attori, Hoshino Gen nella parte di Kentaro e Kaho in quella di Naoko, impersonano credibilmente le figure che rappresentano. Da non perdere però Kuroki Hitomi nella parte della madre di Naoko, complice dei due innamorati.
Speriamo di non dover attendere altri cinque anni per vedere come si sviluppa la creatività di questo regista da tener d’occhio. [Franco Picollo]