Greatful dead (グレイトフルデッド, Greatful Dead)
Greatful dead (グレイトフルデッド, Greatful Dead). Regia. Uchida Eiji. Sceneggiatura: Uchida Eiji, Hiratani Etsuo. Fotografia: Kimura Shinya. Suono: Kaida Tetsuya. Interpreti: Aira, Sasano Takashi, Itao Itsuji, Matsuda Kenji, Takiuchi Kumi, Produttori: Kinoshita Hōka, Kusunoki Tomoharu. Durata: 97′. World Premiere: Fantastic Fest 2013. Uscita in Giappone: 1 novembre 2014.
Link: John Berra (Vcinemashow)
Punteggio ★★1/2
Nel cinema giapponese, il nonsense e il grottesco hanno una lunga tradizione che, pur con le dovute trasformazioni, risale ai primi decenni del ‘900. Uchida Eiji, con Grateful Dead, coniuga a modo suo il grottesco con quello che si potrebbe definire soft-splatter.
La storia inizia in maniera intrigante, con Kumi, una ragazzina trascurata dalla madre, votata alla causa del volontariato per i bambini africani, che cerca di attrarre l’attenzione su di sé comprando compulsivamente elettrodomestici tramite un programma di televendite.
Quando la madre abbandona definitivamente la famiglia, Kumi continua la sua solitudine in famiglia: il padre è preda di una diabolica (anche se poi si scoprirà che è una diabolicità religiosa) amante, la sorella appena può se ne va a vivere con il fidanzato. Molti anni dopo, Kumi, che ha ereditato una piccola fortuna dal padre nel frattempo passato a miglior vita, spia altri solitari come lei e dopo vari tipi tentativi infruttuosi, trova il suo uomo ideale: un anziano signore con un passato di piccola notorietà televisiva.
Entrano poi in scena due volontari cattolici che cercano di far proseliti e di assistere gli anziani, il figlio dell’anziano signore, un altro solitario reclutato da Kumi per perseguire i suoi obiettivi. Insomma, la vicenda si complica e nel complicarsi si sposta rapidamente dalla commedia nera a uno splatter casalingo. Senza rivelare troppo della trama, si può dire che il sangue scorre abbastanza gratuitamente e che Kumi non si fermerà di fronte a nulla pur di raggiungere l’obiettivo di stare con l’anziano signore. Solo alla fine scopriremo che l’uomo era l’annunciatore del programma di televendite seguito da Kumi.
La parte iniziale, sospesa e un po’ stralunata, è divertente. Lo sviluppo della vicenda dal momento in cui Kumi è cresciuta, diventa un po’ più affastellato e manca qualche nesso narrativo. Il risultato complessivo è un ibrido che si lascia guardare ma non rimane nella memoria.
Una menzione va all’attore Sasano Takashi, eterno comprimario visto in mille film, che qua, nella parte dell’anziano ex-conduttore delle televendite, fornisce come sempre una prestazione professionale e dignitosa.
Uchida Eiji ha fatto una dozzina di film, principalmente di consumo. Fra questi, Chikyū de tatta futari (Sisterhood, 2008), storia di due sorelle che rubano una borsa di documenti alla yakuza e finiscono in una girandola di pasticci; Black Angels (2011); Metaruka (Dead Banging, 2013). [Franco Picollo]