A GIRL MISSING (Yokogao, FUKADA Kōji, 2019)
★★★★
Risa (Tsutsui Mariko) sembra avere un’ossessione per il proprio giovane parrucchiere (Ikematsu Sōsuke), al punto da controllarne movimenti e incontri (anche con la fidanzata). La stessa donna anni prima è Ichiko, e, come infermiera privata, si prende cura di un’anziana, frequentandone l’abitazione e la famiglia, soprattutto le due nipoti. A un certo punto però la minore viene rapita, e il colpevole è proprio il nipote di Ichiko. Gli equilibri si infrangono, sottoponendo la donna a una gogna mediatica oltre che alla perdita dei propri riferimenti. Vendette, frustrazioni d’amore e sensi di colpa: gli ingredienti del film di Fukada Kōji – vincitore nella sezione Un certain regard al festival di Cannes del 2016 con Harmonium – si sviluppano legati dal filo rosso della sofferenza. I fiori nel dipinto che la protagonista osserva al museo non sono i Girasoli di Van Gogh, ma la versione mortifera di Mondrian.
Ichiko, la donna “di profilo” (dal titolo originale giapponese), così come viene presentata nella sequenza di apertura, cela con quella posizione metà del proprio volto. Le intersezioni nel film di Fukada – tra presente e passato, bene e male, sogno e realtà –, traendo spunto da un evento drammatico, tessono una tela che avvolge la protagonista: Ichiko, che combatte una battaglia col mondo esterno e allo stesso tempo con le proprie emozioni, molte delle quali però rimangono un mistero.
Il regista utilizza visi in controluce, figure sfocate, sguardi carichi di ambiguità per segnare il proprio percorso di indagine nell’insondato dell’animo umano, che sembra emergere solo nel contesto “naturale” di uno zoo. Qui le due donne, Ichiko e Motoko (Ichikawa Mikako), si rivelano reciprocamente scomodi segreti, che non tarderanno, almeno per quanto riguarda la riservata infermiera, a trasformarsi in un’arma nelle mani del potere mediatico. Attorno a lei gli altri personaggi, quasi tutti femminili – la nonna anziana, la madre delle due sorelle, la piccola Saki (Ozawa Miyu), infine Motoko, piena di risentimento per la propria illusione d’amore mancata – compongono un insieme eterogeneo, venato da un condiviso senso di dolore.
Claudia Bertolé
Titolo originale: よこがお (Yokogao); regia: Fukada Kōji; sceneggiatura: Yonemitsu Kazumasa, Fukada Kōji; fotografia: Negishi Ken’ichi; montaggio: Fukada Kōji, Julia Gregory; musica: Onogawa Hiroyuki; interpreti: Tsutsui Mariko (Shirakawa Ichiko/Risa), Ichikawa Mikako (Oishi Motoko), Ikematsu Sōsuke (Yoneda Kanemichi), Ōkata Hisako (Oishi Tōko), Fukikoshi Mitsuru (Tozuka Kenji), Ozawa Miyu (Oishi Saki); produzione: Kadokawa Daiei Studio, Comme des Cinémas, Tokyo Garage; durata: 111’.