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SONATINE CLASSICS

SONATINE

Il blog dedicato al cinema giapponese contemporaneo e classico

IT’S A SUMMER FILM (Samaa firumu ni notte, MATSUMOTO Soushi, 2020)

JAPANESE FILM FESTIVAL ONLINE

14 – 27 febbraio, 2022

★★★

Hadashi (Piedi scalzi) è una ragazza del liceo così appassionata ed innamorata dei film di samurai che ne ha perfino scritto uno per il club del cinema della sua scuola. Purtroppo però il suo progetto viene accantonato dal club a favore di uno sdolcinato film di amori adolescenziali diretto e interpretato dalla bella della scuola. L’incontro fortuito di Piedi scalzi con Rintaro, un ragazzo che lei considera perfetto per interpretare il protagonista del suo film, riaccende però la sua passione per la settima arte e assieme alle sue due amiche Tavoletta e Blue Hawaii, decide finalmente di girare il film. 

Debutto nel lungometraggio per Matsumoto Soushi, It’s a Summer Film è stato presentato nell’edizione del 2020 al Tokyo International Film Festival e pur ponendosi all’interno di quel popolare filone e sottogenere dedicato alla vita durante le scuole superiori, in parte se ne distacca attraverso un’infusione di sana passione verso il cinema e l’atto di creare qualcosa in proprio. Del film ambientato al liceo, It’s a Summer Film ne ricalca tutti i clichè più noti, anche prendendoli in giro, dalla protagonista impacciata e ossessionata dal cinema, al ragazzo muscoloso e sempliciotto, dalla bella della scuola venerata da tutti, alla coppia di amici malati di baseball, fino al finto ribelle dai capelli colorati che gira con la sua bici super decorata. 

Nella sua prima parte, il film costruisce quindi quella che sembra l’ennesima ambientazione scolastica per l’ennesima storia di amori adolescenziali, colorata questa volta dalla passione per i jidaigeki, fra le mura di un liceo. Il film è fresco e divertente, ci sono alcuni attimi dove la qualità in verità scade, improvvisamente però la narrazione subisce una deviazione ed entra in campo l’elemento fantascientifico, già suggerito abbastanza direttamente in una delle prime scene, dove si vede Tavoletta, una delle amiche di Piedi scalzi, leggere La ragazza che saltava nel tempo di Tsutsui Yasutaka. Il gruppo di ragazzi impegnati nella realizzazione de La primavera del Samurai, questo il titolo del film nel film, viene infatti a conoscenza che Rintarō proviene dal futuro, dove il cinema come lo conosciamo noi non è più lo stesso. Come in La ragazza che saltava nel tempo e come nelle sue infinite versioni cinematografiche e televisive, si ricordi almeno quella animata diretta da Hosoda Mamoru nel 2006 e quella firmata da Ōbayashi Nobuhiko nel 1983, l’elemento fantascientifico è praticamente assente, solo un’immagine olografica di uno scienziato. It’s a Summer Film non è caratterizzabile quindi, come un lavoro di fantascienza, ma piuttosto usa lo stratagemma SF come un meccanismo narrativo per riflettere e indagare altre questioni più generali, come i giochi del destino o la forza del cinema (Ōbayashi approverebbe). Nella sua parte finale, forse quella migliore del lavoro, il film diventa ancora qualcosa di diverso da quello che sembrava essere, film di amori, film di samurai e di nuovo film di amori adolescenziali. Le sorprese non tradiscono fino all’ultimissima scena e provano come l’aspetto narrativo sia stato ben congegnato e curato da Matsumoto e dal suo co-sceneggiatore Miura Naoyuki che riescono a mettere in immagini il turbinio di emozioni del periodo adolescenziale in maniera abbastanza fedele, compresi i momenti di imbarazzo e di stupore. 

Uno dei pregi del lungometraggio è quello di non prendersi troppo sul serio, regista e collaboratori sanno che non stanno realizzando un’opera d’arte e per questo giocano e si divertono, facendo divertire lo spettatore con alcune scene davvero spassose, l’arco narrativo del personaggio di Blue Hawaii è in questo senso molto riuscito.

Come La primavera del Samurai, il film nel film, l’opera di Matsumoto è una lettera d’amore al jidaigeki classico e ai suoi protagonisti, Katsu Shintarō e il suo personaggio di Zatoichi, lo spadaccino cieco, su tutti, ma anche Mifune Toshirō, Ichikawa Raizō e un’epoca cinematografica, e non solo, che non c’è più. Questo passaggio del tempo e delle epoche, che si riflettono nei modi e nelle mode cinematografiche, è del resto forse il tema principale del lungometraggio, un film leggero e stilisticamente nella media che però si rivela comunque divertente ed emana positività e amore verso l’atto creativo, specialmente quando condiviso con un gruppo di amici adolescenti.

Matteo Boscarol


Titolo originale: サマーフィルムにのって (Samaa firumu ni notte); regia: Matsumoto Soushi; sceneggiatura: Matsumoto Soushi, Miura Naoyuki; fotografia: Iwanaga Hiroshi; montaggio: Hirai Kenichi; interpreti: Itō Marika (Hadashi), Kaneko Daichi (Rintarō), Kawai Yumi (Tavoletta), Inori Kirara (Blue Hawaii); produzione: Wakabayashi Yusuke; durata: 97’; prima proiezione in Giappone: 6 agosto febbraio 2021. 

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