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SONATINE CLASSICS

SONATINE

Il blog dedicato al cinema giapponese contemporaneo e classico

NOISE (Noizu, HIROKI Ryūichi, 2022)

IN CONCORSO AL 24° FAR EAST FILM FESTIVAL (Udine, 22-30 aprile 2022)

★★★

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Noise – ultimo lavoro del prolifico Hiroki Ryūichi, che ha all’attivo circa ottanta tra lungometraggi, film per la televisione e prodotti seriali – è una bizzarra pellicola che fonde armoniosamente i toni del thriller, del dramma e della commedia. Adattamento dell’omonimo manga di Tsutsui Tetsuya, il film è ambientato sull’immaginaria isola di Shishikari, dove Izumi Keita, con l’aiuto della moglie Kana e dell’amico fraterno Jun, sta cercando di rilanciare l’economia locale grazie alla coltivazione di una deliziosa varietà di fichi neri. L’intera comunità vede in questo prodotto la possibilità di rendere Shishikari un importante polo turistico e persino di ottenere finanziamenti governativi per un valore di cinquecento milioni di yen. Il diffuso ottimismo si interrompe quando giunge sull’isola Komisaka Mutsuo, un individuo ambiguo che pare persino avere atteggiamenti pedofili nei confronti della piccola Erina, figlia di Keita. Quest’ultimo uccide accidentalmente l’uomo in una rissa, a cui assistono anche Jun e l’amico poliziotto Shinichiro. È allora che i tre decidono di celare la verità per evitare che abbia conseguenze nefaste sui “sogni di gloria” della popolazione isolana. 


In Noise, Hiroki chiama a raccolta un ampio cast e in particolare riunisce, dopo il successo di Death Note (Kaneko Shūsuke, 2006), Fujiwara Tatsuya – già protagonista, nel lontano 2000, del cult Battle Royale di Fukasaku Kinji – e Matsuyama Kenichi. Sono loro a interpretare rispettivamente Keita e Jun. Entrambi orfani, rappresentano i due volti dell’isola di Shishikari: il primo è riuscito, con la sua fattoria per la produzione dei fichi neri e il suo felice matrimonio con Kana, a superare i traumi del passato e si presenta come il messia capace di portare prosperità alla comunità; il secondo, al contrario, ha vissuto all’ombra del proprio amico fraterno, invidiandone i successi, e rappresenta la repressione della società isolana, incapace di emergere e di affermarsi rispetto al resto del Giappone, vessata com’è dall’isolamento geografico e dall’invecchiamento della popolazione. A completare il terzetto di protagonisti vi è poi Shinichiro, forse il personaggio più interessante e sfaccettato del film, tormentato dal conflitto morale rispetto al proprio incarico di poliziotto, il cui esercizio vorrebbe che lui denunciasse l’omicidio di Mutsuo, e al desiderio di non abbattere le legittime speranze della collettività in cui è cresciuto, che si trova finalmente davanti alla propria occasione per salire alla ribalta e arricchirsi. “Il lavoro di un poliziotto non è solo impugnare la legge e arrestare i criminali. Non voglio chiudere un occhio sui crimini, ma bisogna essere flessibili e valutare ciò che è meglio per i residenti dell’isola. Un bravo poliziotto deve fare il possibile per diventare una crosta per la società. Se il sangue scorre, fai del tuo meglio e concentrati per fermare il sangue.” Queste parole – pronunciate dall’anziano poliziotto Okazaki, che all’inizio del film passa il testimone al giovane Shinichiro – rappresentano perfettamente il conflitto interiore che il personaggio si troverà ad affrontare, indeciso su come poter davvero fare il bene della propria comunità, benché parte del suo nome – shin = verità – paia suggerirgli la via.

Ambientato nel corso di quattro giorni, Noise è un solido racconto ricco di colpi di scena, che testimonia la maestria di Hiroki, partito dal pinku eiga e passato poi al cinema mainstream con pellicole come 800 Two Lap Runners (1994), nel creare narrazioni coinvolgenti e nel tratteggiare  protagonisti afflitti da conflitti semplici ma ben delineati, anche se in questo film a convincere maggiormente è forse la componente grottesca, quasi da commedia nera, incarnata da alcune figure di contorno. La subdola sindaca Shoji, impaziente di mettere le mani sui fondi governativi, e il buffo funzionario comunale Noge, costantemente bistrattato dall’isterica prima cittadina, sono personaggi dalla caratterizzazione paradossale, testimoni dell’intento a tratti satirico del film, che affianca alla drammatica vicenda principale un umorismo acre, il quale strappa più di un sorriso e contribuisce a delineare un ambiente, l’isola di Shishikari, che Hiroki rappresenta come un Eden verdeggiante, a poco a poco sempre più inquinato dalle responsabilità dei personaggi. L’esito finale, cui contribuiscono una messa in scena di mestiere e un cast di attori in forma, è un film che appassiona e diverte e, pur non spiccando per originalità o complessità, risulta piacevole da gustare come i fichi neri al centro del racconto.

Jacopo Barbero


Titolo originale:ノイズ (Noizu); regia: Hiroki Ryūichi; sceneggiatura: Kataoka Shō (dall’omonimo manga in tre volumi di Tsutsui Tetsuya, pubblicato tra 2017 e 2020); fotografia: Nabeshima Atsuhiro; interpreti: Fujiwara Tatsuya (Izumi Keita), Matsuyama Ken’ichi (Tanabe Jun), Kamiki Ryūnosuke (Moriya Shinichiro), Nagase Masatoshi (Hatakeyama Tsutomu), Kuroki Haru (Izumi Kana), Watanabe Daichi (Komisaka Mutsuo), Sakō Yoshi (Yokota Shoichi), Tsuruta Mayu (Moriya Hitomi), Nahana (Yokota Yōko), Yo Kimiko (Shoji Hanae), Itō Ayumi (Aoki Chihiro), Ōishi Gorō (Yamashita Shinsuke), Sakoda Takaya (Noge Jiro), Namioka Kazuki (Sakai Yoshiaki), Terajima Susumu (Okazaki Tadashi), Emoto Akira (Yokota Shokichi); produttore: Kitajima Naoaki; produzione: Nippon TV Movies; durata: 128’; anno di produzione: 2022; uscita in Giappone: 28 gennaio 2022. 
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