DEVIL’S RESIDENTS (Shin jiko bukken / Hontō ni kowai jūnintachi, SASAKI Katsumi 2022)
TOHorror Fantastic Film Festival
Un manager di una piccola agenzia di spettacolo, con l’obiettivo di guadagnare visibilità, propone ad un’attrice e due youtuber di trasferirsi per qualche giorno in una casa dal passato nefasto, a caccia di fantasmi e testimonianze inquietanti. Le tre ragazze, all’inizio reticenti, vengono convinte a filmarsi all’interno di quei luoghi, dopo la sparizione di un’altra youtuber il cui video, diventato virale, ne testimoniava la scomparsa.
“Le case e gli edifici hanno memoria”: conservano il patrimonio di ciò che è avvenuto al loro interno. Vengono evocati culti antichi, esorcismi, sacrifici umani e decenni di efferati omicidi compiuti tra le mura domestiche, uno degli stilemi più cari al genere horror. Tra tubature rotte o intermittenti, apparizioni shock, il film inizia con il ritmo da thriller fino a prendere le forme di un vero film gore dove non esistono più regole ma solo colpi di scena (e di lame), che colmano certe mancanze di sceneggiatura abbandonando plausibilità e realismo.
Continuando la loro caccia-social a fantasmi e presenze inquietanti, le ragazze saranno vertiginosamente trascinate in una realtà parallela in cui non tutto è come sembra e dove la voragine slasher finale prende vita mescolando e confondendo sensazioni di piacere e disgusto allo stesso tempo. Da rimarcare la scena più splatter del film, viscerale ed unica nel suo genere, intrisa di humor nero e crudeltà come soltanto il cinema orientale, estremo in tutte le sue forme, sa regalare. “I luoghi infestati sono come il petrolio greggio: una risorsa preziosa e limitata”: il film riflette sulle possibili conseguenze della sovraesposizione mediatica nei confronti della morte e del mistero. La perdita dell’aura della dimensione orrorifica viene così vendicata dagli stessi soggetti/oggetti della rappresentazione.
Rituali materni e carenze affettive, legami famigliari e perversioni sessuali si mescolano fra loro rendendo Devil’s Residents un’opera non scontata che lascia un sapore malinconico, in cui la famiglia è sempre la vera protagonista.
Rebecca Abate
Titolo originale: Shinjiko bukken / Hontō ni kowai jūnintachi; regia e sceneggiatura; Sasaki Katsumi; fotografia: Yamato Shina; montaggio: Yoshinari Doi, Wakamatsu Miyuki; musica: Nakamura Shūjin, Watasino, Ōku Takashi; interpreti: Ebino Cocoro, Ōno Kento, Kojima Miyu, Hana Takeuchi, Ra Mu; produzione: Kanoi Shūntaro, Chiba Yoshinori; durata; 79’; prima uscita in Giappone: 18 febbraio 1922.