LEAVING ON THE 15th SPRING (Tabidachi no shimauta: 15 no haru, YOSHIDA Yasuhiro, 2013)
JFF+ INDEPENDENT CINEMA
Disponibile gratuitamente fino al 15 marzo 2023 a questo link
di Jacopo Barbero
Leaving on the 15th Spring – delicato dramma famigliare opera seconda di Yoshida Yasuhiro, regista di Osaka classe 1979 – si ambienta pressoché interamente sulla remota isola meridionale di Minami Daitō, trecentosessanta chilometri a est di Okinawa, sulla quale, come annunciano le didascalie iniziali, non è presente alcuna scuola superiore.
Questa circostanza obbliga i giovani a lasciare l’isola nella primavera del loro quindicesimo anno per trasferirsi a Okinawa al fine di proseguire gli studi. È proprio ciò che si trova a fronteggiare la giovane Yuna, studentessa di scuola media con una passione per le canzoni folkloristiche dell’isola, che canta come solista in un gruppo musicale giovanile chiamato Borojino Girls. La ragazza si appresta infatti ad abbandonare l’isola per trasferirsi presso la madre – che vive a Okinawa da diverso tempo, a causa di una crisi matrimoniale di cui Yuna pare non essere pienamente consapevole – ma è combattuta nel lasciare solo il padre, cui è legata da profondo affetto.
Yoshida, anche sceneggiatore, immerge gli spettatori nel contesto unico di Minami Daitō e, dedicando molta attenzione al folklore e alle tradizioni dell’isola, racconta di un mondo sull’orlo dell’abbandono, inevitabilmente legato alle scelte dei suoi abitanti, colti nella tensione tra chi se ne va e chi resta. “Quanti di loro torneranno?”, si chiede malinconicamente all’inizio del film un personaggio, mentre osserva una nave carica di giovani isolani salpare alla volta di Okinawa e di un futuro che probabilmente li terrà lontani dalla terra natia. C’è però chi, per scelta o per necessità, resta nel piccolo arcipelago. Il giovane Kento, spasimante di Yuna, è costretto a restare per aiutare il padre infermo nel lavoro e, per questo, manda a monte la storia d’amore con la ragazza. In maniera non dissimile, anche il padre di Yuna, Toshiharu, è indissolubilmente legato all’isola e ciò è fra le cause del fallimento del suo matrimonio con la moglie Akemi che, da non nativa di Minami Daitō, non riesce a trovare una ragione per rimanere a viverci. In mezzo a tali conflitti, Yuna è consapevole di dover abbandonare l’isola ma, a differenza di sua madre, soffre al solo pensiero di doversene andare (“quest’isola è scolpita nel mio cuore”, canta la giovane) e di lasciare solo il caro padre. Quest’ultimo, tuttavia, spinge la figlia a partire e ad andare incontro al proprio destino, nonostante le sue lacrime nel finale rivelino il cruccio interiore di quest’uomo tormentato dal conflitto tra il proprio amore per la figlia e l’attaccamento radicale alla propria terra: l’abnegazione del personaggio di Toshiharu non può non ricordare, in maniera commovente, l’indimenticabile figura paterna del professor Somiya di Ryū Chishū in Tarda primavera (Banshun, 1949) di Ozu. Al contrario, la figura della madre Akemi rappresenta l’impossibilità, per chi non è originario dell’isola, di sentirsi a casa in un ambiente che impone infinite altre rinunce, anche a livello di vita famigliare. Tra Toshiharu e la moglie, dunque, si determina un conflitto insolubile, che trova una parziale soluzione solo quando entrambi i genitori, per amore della figlia, si riuniscono in corrispondenza dell’ultimo concerto da solista di Yuna nelle Borojino Girls e ascoltano la giovane cantare la malinconia per il proprio destino, in una scena di grande bellezza che Yoshida mette in scena con una serie di intensi primi piani rivelatori rispetto ai reali sentimenti dei protagonisti.
Titolo originale: 旅立ちの島唄~十五の春~ (Tabidachi no shimauta: 15 no haru); regia e sceneggiatura: Yoshida Yasuhiro; fotografia: Kimura Shin’ya; montaggio: Murakami Masaki; musica: Kida Shunsuke; scenografia: Kozumi Kōji; interpreti: Miyoshi Ayaka (Nakazato Yuna), Kobayashi Kaoru (Nakazato Toshiharu), Ōtake Shinobu (Nakazato Akemi), Kokubo Toshihito (Nakazato Masashi), Saori (Nakazato Mina), Tanaka Rena (Fumi), Tateishi Ryōko (Ruriko), Wakaba Ryūya (Fujiwara Katsuya); produzione: Digital Frontier; durata: 114’; anno di produzione: 2013; prima uscita in Giappone: 26 aprile 2013.