THE MAKANAI: COOKING FOR THE MAIKO HOUSE (Maiko-san Chi no makanai-san, KOREEDA Hirokazu, TSUNO Megumi, OKUYAMA Hiroshi, SATO Takuma, 2023)
SPECIALE KOREEDA HIROKAZU
Disponibile su Netflix
di Claudia Bertolé
Koreeda Hirokazu adatta il manga di Koyama Aiko e lo trasforma in serie televisiva per Netflix, declinando in nove episodi (dai titoli evocativi, come “Spirito guardiano”, “Desideri”, Scelte”, “Cambiamenti”) la serenità delle piccole cose, la vita che scorre in un universo quasi interamente femminile. Si oscilla tra evocazioni chiare e accenni, in un’atmosfera sempre più calda e accogliente e si finisce per affezionarsi.
Kiyo e Sumire, due giovani amiche, lasciano Aomori e si trasferiscono a Kyoto, inseguendo il sogno di diventare maiko, le future geiko (le geishe di Kyoto). Vengono accolte in una casa (yakata) nella quale insieme ad altre ‘novizie’, sotto la supervisione di una ‘madre’ (anzi, due), iniziano un percorso di apprendimento che riguarda portamento, danza, musica. Dopo qualche tempo, mentre Sumire appare sempre più convinta della scelta, Kiyo scopre di avere un particolare talento per la cucina, al punto da diventare la makanai ufficiale della casa, la cuoca che si occupa dei pasti di coloro che vi risiedono.
I piatti che Kiyo prepara con passione e creatività, andando alla ricerca degli ingredienti più adatti, interpretano stati d’animo, sottolineano momenti, scandiscono le giornate e ‘curano’ le ferite. Il cibo, come in tanti film di Koreeda (uno per tutti, Still Walking) si fa tramite di ricordi: i sapori fanno tornare alla mente eventi trascorsi, persone che non ci sono più (impossibile non pensare a Little Sister), certi piatti hanno un potere quasi magico, si inseriscono come un rituale nel tempo della vita.
Kiyo, come Sae, protagonista di Going my Home, l’unica altra serie televisiva di Koreeda, è a proprio agio nel ‘quadro’ della cucina, mentre ‘crea’ pietanze prelibate, con un approccio quasi divinatorio. Non a caso Asuza, una delle ‘madri’ della casa farà a un certo punto riferimento a lei come a una ‘divinità sorridente’.
La piccola comunità – la famiglia allargata, ricomposta, tematica sulla quale riflette tutta l’opera di Koreeda – è il centro di sviluppo di un articolato sistema di relazioni: tra genitori e figli, come quello problematico tra Asuza e la figlia Ryoko, una ragazza solitaria e apparentemente asociale, tra ‘sorelle’, come Momoko, convinta del proprio ruolo al punto da rinunciare a costruirsi una famiglia, e Yoshino, ritornata alla casa se pur dopo averla lasciata ed essersi sposata, e infine tra innamorati. Molti passaggi insistono sull’amore non corrisposto, ad esempio da parte del barista Ren (che ha il volto noto di Lily Franky) nei confronti di Asuza, la quale invece sembra intenzionata a iniziare una relazione con Tanabe, oppure di Iwai nei confronti di Momoko. Colpisce anche il rapporto tra Kiyo e Sumire, di ‘sorellanza’ profonda, un legame che ha dell’esclusivo: è Kiyo che Sumire cerca nei momenti importanti, così come Kiyo la sostiene in ogni modo e si fa in quattro per prepararle cibo che la aiuti quando sta male o che le faccia piacere, perché preparato solo per lei.
Come osserva il giovane Kenta, l’amico amante del baseball che è rimasto ad Aomori, riferendosi a Sumire: «Sembra stia andando su un altro pianeta da sola». The Makanai sviluppa la storia di donne in un contesto per certi versi ‘antico’ (quello delle geishe), ma che al tempo stesso sono proiettate verso le proprie scelte future, sono lì per decidere la strada della vita.
Non manca il passaggio nostalgico sul tempo che non torna: ne è protagonista la ‘madre’ della casa, una donna per certi versi eccentrica (che si è creata in una nicchia un altarino con il poster di un giovane attore) e che era in gioventù innamorata di un famoso interprete di kabuki che avrà modo di incontrare nuovamente, in una serata carica di memorie. Nonostante ne abbia diretto solo alcuni, il ‘tocco’ di Koreeda percorre gli episodi della serie, passando da uno spazio vuoto nel quale indugia lo sguardo dello spettatore, soffermandosi su un vaso di fiori, e poi spostandosi in un ambiente stracolmo di corpi e oggetti, fino al balcone sopra la casa, dove panni stesi si muovono all’aria.
Titolo originale: 舞妓さんちのまかないさん (Maiko-san Chi no makanai-san); sceneggiatura: Koreeda Hirokazu, adattamento del manga di Koyama Aiko, regia: Koreeda Hirokazu, Tsuno Megumi, Okuyama Hiroshi, Satō Takuma; interpreti: Mori Nana (Kiyo), Deguchi Natsuki (Sumire), Makita Aju (Ryoko), Matsuzaka Keiko (Chiyo), Hashimoto Ai (Momoko), Matsuoka Mayu (Yoshino), Tokiwa Takako (Asuza), Fukuchi Momoko (Tsurukoma), Wakayanagi Kotoko (Kikuno), Minami Kotona (Kotono), Lily Franky (Ren), Kitamura Yukiya (Ishida Takeshi), Shiraishi Kayoko (la nonna di Kiyo), Tanabe Masahiro (Iura Arata); produzione: Koreeda Hirokazu (produttore esecutivo), Kawamura Genki; uscita Netflix: 12 gennaio 2023; durata: 9 episodi.