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SONATINE CLASSICS

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Il blog dedicato al cinema giapponese contemporaneo e classico

SIDE BY SIDE (Tonari ni iru hito), ITŌ Chihiro, 2023)

Speciale Osaka Asian Film Festival 10-19 marzo 2023

di Valerio Costanzia

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Side by Side è l’opera seconda di Itō Chihiro, la cui carriera è iniziata come sceneggiatrice per Yukisada Isao, produttore del suo film di esordio del 2022, In Her Room.

Dotato di particolari poteri che gli permettono di leggere nei pensieri delle persone, Miyama utilizza questa sua abilità per lenire e curare i dolori degli altri. Un giorno entra in contatto con Kusaka, un suo ex compagno di scuola che adesso fa il musicista a Tokyo. L’incontro tra i due ragazzi è l’occasione per fare luce sul passato di Miyama e soprattutto su Riko, la sua ex fidanzata.

Sin dalla prima sequenza, in cui un lento carrello a retrocedere di marca kubrickiana svela i due protagonisti seduti side by side, la regista Itō Chihiro dissemina il film di presenze misteriose (che non tutti possono vedere). Sono figure che si muovono all’unisono con il protagonista, Miyama, lo seguono con discrezione, a volte lo abbandonano per poi ritornare (si badi bene, nulla a che fare con le maligne presenze di It Follows di David Robert Mitchell, anche se la suggestione è molto forte). Queste presenze, che possiamo definire come spiriti o anime errabonde, possiedono quindi un’aura di mistero che viene rafforzata da una serie di immagini dalla forte valenza simbolica: la strada che si biforca, il passaggio nel tunnel, la persona con la gamba inghiottita dal terreno, la mucca che si è persa. Sono immagini, in particolare il tunnel e il bivio, che tornano più volte nel corso del film come dei quadri che fissano e amplificano, nello stesso tempo, quel coté di mistero quasi onirico che pervade Side by Side, soprattutto nella prima parte.

Ed è questa, a nostro avviso, la sezione più riuscita e intrigante del film in cui Itō Chihiro, muovendosi in bilico su un delicato equilibrio tra realtà e immaginario, disorienta e quasi ipnotizza lo spettatore grazie anche un incedere estremamente lento e compassato, dialoghi rarefatti, sguardi impassibili che fanno da corollario a lunghi silenzi. La regista dimostra una padronanza notevole sia della materia narrativa sia della composizione formale dei singoli piani che sono sempre estremamente equilibrati e controllati, anche quando forza volutamente i bordi dell’inquadratura collocando agli estremi due personaggi.

Un esempio decisamente affascinante è il momento in cui Miyama e Kusaka si incontrano al concerto: dopo un classico establishing shot, uno stacco isola i due personaggi mettendoli uno all’estrema sinistra del quadro e l’altro all’estrema destra. Tenendo conto della ratio widescreen, il risultato è estremamente suggestivo perché rende in modo plastico la lontananza e il distacco tra i due, un distacco che non è solo fisico ma anche mentale ed emotivo. Anche nelle sequenze ambientate nella casa in campagna si coglie una particolare attenzione alla composizione figurativa dei piani come nelle inquadrature che sono incorniciate da elementi del profilmico (quadro nel quadro) oppure nella tensione crescente che si viene a creare nei confronti del fuori campo.

La comparsa di Riko, annunciata da un flashback, segna un punto di svolta del film: la dimensione misteriosa lascia spazio a un insolito quanto poco credibile ménage “à quatre” in cui il ritmo si fa ancora più lento e dove vengono a mancare gli elementi squisitamente onirici della prima parte, salvo poi tornare nel finale con la presenza/assenza di Miyama.  


Titolo originale: サイド バイ サイド 隣にいる人 (Tonari ni Iru Hito); regia e sceneggiatura: Itō Chihiro; fotografia: Ōuchi Tai; montaggio: Wakimoto Kazumi; musica: Yaffle; interpreti: Sakaguchi Kentaro (Miyama), Saito Asuka (Riko), Asaka Kodai (Kusaka), Isomura Ameri (Mimi), Ichikawa Mikako (Shiori); produzione: Yukisada Isao; durata: 130’; uscita in Giappone: 19 marzo 2023 prima mondiale al 18° Osaka Asian Film Festival

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