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SONATINE CLASSICS

SONATINE

Il blog dedicato al cinema giapponese contemporaneo e classico

AUGUST MY HEAVEN (id., KUDO Riho, 2024)

SPECIALE BERLINALE 74
15 – 25 febbraio 2024

di Claudia Bertolé

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Al suo terzo film dopo Orphan’s Blues del 2018 e Let Me Hear it Barefoot del 2020 (e dopo l’episodio Woman of Tokyo della serie Ozu nel 2023), la giovane regista Kudo Riho si cimenta con un nuovo ‘viaggio’ nelle relazioni, questa volta in un complicato gioco di identità e memorie. Lo fa con il suo stile dal tocco leggero, con un lavoro pervaso dall’atmosfera nostalgica dell’estate, che è un percorso di tre ragazzi nel sogno e nei ricordi, ma anche in quanto di reale e di fittizio ogni rapporto umano porta con sé.

Joe è una ragazza che si guadagna da vivere impersonando una parente o un’amica di persone che ne abbiano bisogno per riunioni familiari o eventi. Ha un rapporto di amicizia con Nanpei, un ragazzo che lavora in un ristorante. Un giorno, in occasione di un funerale, Joe incontra Kaoru, che già le era apparso in sogno, e quest’ultimo crede di riconoscere in lei una compagna dei tempi della scuola. Kaoru risulterà poi essere stato anche un amico di Nanpei. I tre decideranno di intraprendere un viaggio insieme verso i luoghi di un passato non del tutto condiviso.

Il mediometraggio di Kudo Riho, così come Chime di Kurosawa Kiyoshi, presentato anch’esso nella sezione Special della Berlinale 74, verrà distribuito sulla piattaforma online Roadstead.
È un piccolo film interessante, pervaso da un senso di leggerezza e precarietà dovuto all’imminente partenza della protagonista, alla magia del finire dell’estate, e che muove le fila dei tre personaggi (due uomini affascinati da una donna, come in illustri precedenti) tra sogno, ricordi e false identità.
Il film si apre con un sogno: la protagonista è su una giostra in movimento con uno sconosciuto (che risulterà poi essere Kaoru). La struttura è molto simile a una gabbia che racchiude le due figure. L’intermezzo onirico finisce ma la metafora viene ripresa quasi subito. In un locale in cui ci sono diversi uccellini in gabbie appese al soffitto, la protagonista interpreta la parte della sorella di una ragazza che deve incontrare un amico.
Le identità a pagamento non sono un argomento inesplorato: ce le proponeva Sono Sion nel suo Noriko’s Dinner Table (2005) e sono state oggetto di indagine anche da parte di Werner Herzog in Family Romance, LLC (2019). August My Heaven in un certo senso fa della finzione un punto di partenza per indagare le crescenti relazioni emozionali nel nuovo gruppo nato in parte dall’assunzione di nuove identità. Joe continua ad essere Joe per Nanpei, ma per Kaoru sarà la compagna di scuola di un tempo, in uno sdoppiamento di ruolo che assumerà importanza nell’evolvere della relazione tra i tre. I due ragazzi sono invece legati da un effettivo passato condiviso, che però si riflette in maniera discordante su Joe. Il tema della memoria, che si perde o viene reinventata a partire da brandelli di ricordi altrui, è un filo che unisce i tre film di Kudo Riho.
Murakami Yukino, già protagonista di Orphan’s Blues, è una donna che ci viene presentata in partenza, che si muove veloce su uno skateboard, che accetta di lanciarsi nell’avventura di un viaggio a tre verso un improbabile passato condiviso nella ‘bolla’ del fugace mese estivo. Gli sguardi maschili sono per lei che si muove, interpreta e intesse la rete di relazioni fatta di tasselli reali e fittizi che li unisce.
Il gioco si fa complicato, i sentimenti dipanati tra memorie e sogni alla fine conducono i protagonisti a un tunnel, ancora metaforico, superato il quale un aquilone che si libra nel cielo (un oggetto che i ragazzi avevano ritrovato e che faceva parte del loro passato) sancisce un rinnovato senso di libertà che chiude il cerchio simbolico aperto dalle gabbie all’inizio e sembra proporre possibilità e percorsi inesplorati.

Titolo originale:  オーガストマイヘヴン (August My Heaven); sceneggiatura e regia: Kudo Riho; fotografia: Tanimura Saki; suono: Iwasaki Kanshi; montaggio: Sako Mizuki; interpreti: Murakami Yukino (Johno Joe), Suwa Shuri (Saegusa Nanpei), Fujie Takuma (Hase Kaoru); produttori: Kudo Riho, Yamaguchi Hisashi, Okamoto Hideyuki; prima uscita: 19 febbraio 2024 (Berlinale 74); durata: 40’.

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