HALF TIME (Zhong chang xiu xi / Hāfutaimu, ZHANG Yaoyuan, 2023)
SPECIALE OSAKA ASIAN FILM FESTIVAL (OAFF) 2024
In concorso in una sezione dedicata ai progetti supportati dalla Housen Cultural Foundation di Osaka
di Jacopo Barbero
Half Time è il nuovo cortometraggio diretto dal giovane e talentuoso regista cinese Zhang Yaoyuan. Classe 1989, nativo del Liaoning, si è trasferito in Giappone nel 2014 per studiare cinema all’Università delle arti di Tokyo, dove si è laureato con un lungometraggio di finzione, City of Romance (2019), e un documentario, On Stage (2021), quest’ultimo dedicato al celebre cantante alternative rock cinese Liang Long, leader della band Second Hand Roses. Con Half Time, invece, Zhang mette a fuoco la travagliata esistenza di alcuni immigrati cinesi in Giappone, indagando così un punto di congiunzione tra il proprio paese d’origine, la Cina, e quello d’adozione.
Qingyang, un operaio originario del nord-est cinese (Dongbei), sta cercando lavoro in Giappone. Trentanovenne, divorziato, con un figlio da mantenere in patria e diversi debiti da pagare, si affida nella ricerca del lavoro a Ms. Wang, una donna cinese senza scrupoli, sposata con un imprenditore giapponese, che formalmente si occupa dell’inserimento nel mercato del lavoro di immigrati dalla Cina, ma nei fatti li sfrutta con stipendi da fame e mancati pagamenti. Sempre più disperato, Qingyang è pronto a tutto pur di trovare un lavoro e si sottopone a ogni forma di umiliazione, ma verso il finale la sua tolleranza sembra giungere al limite.
Sono numerosi i film che raccontano le drammatiche condizioni di vita e lavoro di immigrati in Giappone da altri paesi asiatici – su Sonatine.it, per citarne uno, abbiamo recensito il bellissimo Along the Sea (2020) di Fujimoto Akio, premiato al Nippon Connection Festival 2021 e dedicato a tre lavoratrici vietnamite. Il cortometraggio di Zhang – già presentato in diverse kermesse internazionali, tra cui il Pingyao International Film Festival fondato da Jia Zhangke e Marco Müller – adotta un’estetica realista e una struttura narrativa da discesa all’inferno: le poche speranze dell’inizio sembrano svanire a poco a poco, laddove Qingyang – interpretato splendidamente dall’attore sino-giapponese Abe Tsuyoshi (in origine Li Zhendong) – continua a subire ogni genere di umiliazione e sfruttamento e sprofonda nell’alcolismo. E alla fine, quando un lavoro sembra finalmente arrivare, Zhang sospende la narrazione dopo aver seminato indizi di possibili drammatici sviluppi per le vicende di Qingyang, ormai apparentemente pronto a tutto, anche alla violenza, pur di ottenere una qualche forma di rispetto umano. La cinepresa di Zhang pedina il protagonista incessantemente e mostra la tessitura dei suoi rapporti sociali con altri emigranti cinesi dalle fortune alterne – c’è chi fa buon viso a cattivo gioco e sopporta qualsiasi tipo di abuso e chi si abbandona ad atti sconsiderati e brutali per sfogare la propria oppressione sociale ed esistenziale. Il ritratto del Giappone che emerge è drammatico, quello di un paese che accetta lo straniero solo a condizione che riconosca la propria presunta inferiorità e si adegui senza fiatare a qualsiasi condizione proposta. Il momento più potente del cortometraggio, in questo senso, è il lungo e intenso primo piano che Zhang dedica a Qingyang dopo l’interruzione violenta del suo ultimo colloquio di lavoro: finalmente, sul suo volto sì sofferente ma sempre alienato e ai limiti dell’impassibilità, scorgiamo delle lacrime, segno di un’umanità fiaccata e avvilita che comincia a emergere, con conseguenze imprevedibili e potenzialmente spaventose.
Titolo originale cinese: 中場休息 (Zhong chang xiu xi); titolo giapponese: ハーフタイム (Hāfutaimu); regia e sceneggiatura: Zhang Yaoyuan; fotografia: You Jin; montaggio: Xu Jiawen; scenografia: Zhou Zixuan; design del suono: Suzuki Akihiko; mix del suono: Okuda Natsuki, Onggud Seina; interpreti: Abe Tsuyoshi (Qingyang), Yu Bei, Jiang Nan, He Mengtian, Akimi Toshiharu, Zhang Sheng, Muramatsu Kazuki; produttori: Xu Mei, Tsutsui Ryohei; paesi di produzione: Cina, Giappone; durata: 30’; anno di produzione: 2023.