GOLD BOY (Gorudo boy, KANEKO Shūsuke, 2023)
Far East Film Festival
24 aprile – 2 maggio 2024
di Claudia Bertolé
Il male che si insinua nelle relazioni e nei nuclei familiari, la violenza che esplode improvvisa, lo splendore dei paesaggi di Okinawa: Kaneto Shūsuke si serve dei contrasti per costruire un thriller giocato non soltanto sulla soluzione dell’enigma (o meglio, più di uno), quanto piuttosto sull’analisi di un mondo giovanile che appare a tutti gli effetti corrotto da valori deviati.
Azuma Noboru accompagna i genitori della moglie su una scogliera panoramica per celebrare un luogo importante per i due anziani: arrivati in cima però, con la scusa di scattare una fotografia, l’uomo li spinge e così i due precipitano e muoiono. La scena è casualmente ripresa da tre adolescenti che si trovano in quel momento sulla spiaggia sottostante: Asahi, l’amico Hiroshi (un piccolo delinquente) e la sorellastra di quest’ultimo, Natsuki (in fuga insieme al fratello per aver accoltellato il patrigno che la molestava). I tre decidono di ricattare Azuma e da quel momento una serie di eventi renderà la storia sempre più intricata. Ad aumentare l’atmosfera di inquietudine è anche il mistero legato alla seconda moglie del padre di Asahi, che non smette di accusare il ragazzino della morte della figlia.
Il film si apre con un vorticare di riprese aeree che senza dubbio anticipano non solo il volo che di lì a poco faranno i suoceri di Azuma dall’alto della scogliera, ma anche la spirale di accadimenti efferati che coinvolgeranno i protagonisti. Gold Boy, tratto da una serie trasmessa sulla piattaforma cinese iQiyi, è infatti un crescendo di situazioni violente che prendono origine da un disagio profondo sotterraneo ma sempre presente, che infine erompe.
Interpretazione notevole di Hamura Jinsei nella parte di Asahi, tredicenne che vive con la madre divorziata, incapace di gestire i rifiuti, la cui spietatezza (che pare in definitiva condizionata anche da un neanche troppo celato slancio edipico) si fa via via più evidente, mentre l’amico – più ingenuo – Hiroshi è abituato a procurarsi il denaro rapinando passanti e vorrebbe proteggere la sorellastra Natsuki, abusata da un patrigno violento: il terzetto rappresenta una sorta di nuova pseudo-famiglia, che si riforma sulle ceneri di famiglie di origine disfunzionali e incapaci di gestire in maniera sana i rapporti (anche la madre di Asahi non pare riuscire a vedere ciò che il figlio è realmente).
La ‘nuova famiglia’ fonda la propria esistenza su valori distorti: i soldi, nello specifico, e la determinatezza nell’ottenerli a qualsiasi costo, in un contesto sociale disagiato. Di questo nuovo aggregato Asahi è sicuramente il leader, che esercita un potere psicologico assoluto nei confronti degli altri due, soprattutto di Natsuki.
Kaneto (che ricordiamo per un altro dramma giovanile, Summer Vacation 1999, del 1988, nel quale tre attrici interpretavano altrettanti maschi adolescenti, in un’ambientazione sovrannaturale), con un ritmo serrato e riprese spesso in movimento, costruisce un mondo nel quale lo sguardo privo di qualsiasi sensibilità o empatia da parte degli adolescenti si dispiega verso una comunità adulta che in parte appare altrettanto priva di riferimenti e avvelenata dalla prevaricazione (come Azuma, nel suo rapporto tossico con la moglie), ovvero impotente di fronte all’evidenza del male (come la madre di Asahi).
Titolo originale: ゴールド・ボーイ (Gorudo Boi); sceneggiatura: Minato Takehiko; regia: Kaneko Shūsuke; fotografia: Yanagishi Makatsumi; musiche: Taniguchi Naohisa; montaggio: Okuda Satoru; interpreti: Okada Masaki (Azuma Noboru), Hamura Jinsei (Amuro Asahi), Maede Yoji (Hiroshi), Hoshino Anna (Natsuko), Kuroki Haru (madre di Asahi), Kitamura Kazuki, Eguchi Yosuke; produttore: Yoshida Takio; prima uscita: 8 marzo 2024; durata: 128’.