Kuga Yoshiko, la “principessa” del cinema classico, ci ha lasciati
di Marcella Leonardi
Kuga Yoshiko, uno dei volti più noti del cinema giapponese classico, interprete delicata ed elegante, si è spenta il 9 giugno 2024, all’età di 93 anni. Lavorò con i più grandi: Ozu, Kurosawa, Naruse, Kinoshita, Mizoguchi, Tanaka, Gosho, Oshima. Il regista Inagaki Hiroshi la definì “una principessa” sottolineando la sua particolare freschezza e sensibilità.
Nata a Tokyo, Kuga era figlia di un marchese membro della Camera dei Pari. Nel 1946, mentre frequentava ancora la Gakushuin Junior High School, divenne un’attrice per gli studi Toho: lo Studio aveva sponsorizzato la ricerca di volti nuovi e scelse Kuga tra 4.000 candidati. Nel 1947 fece il suo debutto da protagonista nel film a episodi Yottsu no Koi no Monogatari e negli anni successivi iniziò a lavorare da indipendente, recitando in molte produzioni degli studi Shochiku.
Nel 1954 creò la società di produzione cinematografica Ninjin Club con le attrici Kishi Keiko e Arima Ineko, per promuovere un cinema libero e affrancato dalle rigide imposizioni produttive del periodo. Il Ninjin Club produsse titoli celebri quali la trilogia pacifista The Human Condition di Kobayashi, Love under the crucifix di Tanaka, Pale Flower di Shinoda e infine Kwaidan di Kobayashi.
Nel 1961 Kuga sposò l’attore Hirata Akihiko, rimanendo al suo fianco fino alla sua morte nel 1984. Restò attiva nel mondo dello spettacolo per tutti gli anni ’90, principalmente in produzioni televisive e teatrali.
Film recensiti su Sonatine:
IL RITRATTO DELLA SIGNORA YUKI (Yuki fujin eizu, MIZOGUCHI Kenji, 1950)
LOVE LETTER (Koibumi, TANAKA Kinuyo, 1953)
THE GARDEN OF WOMEN (Onna no sono, KINOSHITA Keisuke, 1954)
FAREWELL TO DREAM (Yūyake-gumo, KINOSHITA Keisuke, 1956)
Zero no shōten (ゼロの焦点, Zero Focus)