classici1-1845135

SONATINE CLASSICS

SONATINE

Il blog dedicato al cinema giapponese contemporaneo e classico

GHOST CAT ANZU (Bakaneko Anzu-chan, KUNO Yōko, YAMASHITA Nobuhiro, 2024)

SONATINE CONTEMPORANEA

di Matteo Boscarol

ghost_cat_anzu

Il lungometraggio animato co-diretto da Kuno e Yamashita si pone come un interessante esperimento nel mondo dell’animazione giapponese, sia dal punto di vista creativo, gli attori sono stati infatti prima filmati e l’animazione realizzata solo successivamente con rotoscopio, sia da quello produttivo, essendo il film realizzato tra Francia e Giappone.

Karin è una ragazzina di undici anni che viene lasciata da sola con il nonno, un monaco di un tempio buddista, dal padre inseguito da strozzini e che ha grossi problemi di debiti. L’uomo è venuto a trovare il padre proprio per chiedergli dei soldi, situazione causata anche dall’improvvisa morte della moglie, accaduta tempo prima. Quando il padre lascia il tempio, Karin rimane sola e annoiata e lì incontra un gatto dalla statura umana che parla e lavora nel tempio come massaggiatore. 

In un’annata che ha visto, ancora una volta, le grandi produzioni animate trionfare al botteghino del Sol Levante, al primo e al secondo posto per incassi ci sono infatti due lungometraggi di animazione, il ventisettesimo film della serie Detective Conan e quello tratto dal manga e anime Haikyu!!, c’è stato spazio anche per lavori che hanno cercato di percorrere nuove strade. Fra questi Ghost Cat Anzu, una co-produzione franco-nipponica che è un prodotto ibrido anche perché è diretto da due artisti provenienti da diverse esperienze professionali, Yamashita Nobuhiro e Kuno Yōko. Se il primo è un nome che gli amanti del cinema giapponese probabilmente già conoscono da decenni, Kuno è un volto nuovo. Una giovane animatrice che si è fatta notare una decina di anni fa attraverso Airy Me (id. 2013), un cortometraggio realizzato quando era ancora studentessa alla Tama Art University. La collaborazione con Yamashita comincia nel 2020 quando i due lavorano insieme per un breve corto intitolato Lucky Owl with Shimako (id., 2020), anche questo creato attraverso il rotoscopio. 

La tecnica usata per realizzare il lungometraggio e la mano di Yamashita creano così un’opera che possiede tonalità che si distaccano piuttosto nettamente da quanto si vede di solito nelle produzioni mainstream dell’arcipelago. Specialmente il lavoro fatto nella caratterizzazione dei personaggi è assai riuscito, una qualità quasi trasandata e grezza che trova il suo apice nel personaggio del fantastico gatto, egoista e dai tratti quasi da teppistello di campagna. Un merito che probabilmente va condiviso tra i due registi con lo sceneggiatore, il regista Imaoka Shinji, che popola spesso i suoi lavori di personaggi bizzarri e stravaganti. La descrizione degli ambienti rurali in cui si svolgono le vicende è un’altra delle caratteristiche più riuscite del film, non un paesaggio bucolico e da cartolina, ma un luogo dove, attraverso gli occhi di Karin, traspaiono la noia e gli aspetti negativi e provinciali del posto. 

Fin dalle primissime scene siamo introdotti in un mondo dove il folklore e l’elemento fantastico è vivo e presente (Anzu che come niente fosse spazza la stradina di fronte al tempio) ma è nella seconda parte del lungometraggio che la storia vira decisamente verso il fantastico più esplicito. Entrano in scena infatti altri personaggi mitologici del posto, yōkai e spiriti, anche questi dai tratti comici e particolarmente egoisti, ma pronti ad aiutare Karin nella ricerca, nel mondo dei morti, della madre. La discesa negli inferi è la parte più “libera” di tutto il film, qui il lavoro infatti deraglia visivamente e forse va a cozzare con le tonalità usate fino a quel punto, ma probabilmente lo fa in maniera voluta, perché tematicamente rappresenta l’intersecarsi del mondo dei vivi e di quello degli spiriti. Allo stesso modo, il tono comico ma con forti venature esistenziali che apre il lavoro e continua fino alla discesa nel mondo dell’aldilà, diventa nel finale quasi farsesco. 


Titolo originale: 化け猫あんずちゃん (Bakeneko Anzu-chan); regia: Kuno Yōko, Yamashita Nobuhiro; sceneggiatura: Imaoka Shinji; da un manga di Imashiro Takashi; personaggi ed interpreti: Anzu (Moriyama Mirai), Karin (Gotō Noa), Tetsuya (Munetaka Aoki), Yuzuki (Ichikawa Miwako), Oshō (Suzuki Keiichi); musiche: Suzuki Keiichi; produzione: Shin-Ei Animation, Miyu Productions; durata: 97’; anteprima mondiale: 21 maggio 2024 Festival di Cannes; uscita nelle sale giapponesi: 19 luglio 2024.

CONDIVIDI ARTICOLO