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SONATINE CLASSICS

SONATINE

Il blog dedicato al cinema giapponese contemporaneo e classico

SUPER HAPPY FOREVER (id., IGARASHI Kohei, 2024)

Mostra del Cinema di Venezia 2024 – Giornate degli Autori

di Paolo Torino

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Super Happy Forever è un film che trasporta lo spettatore in un mondo alla deriva, dove l’estetica del lutto ha le fattezze post apocalittiche della spiaggia di Izu. Quest’ultima ricorda la Okinawa di Sonatine di Kitano Takeshi, non dal punto di vista topografico ma per la capacità di intrappolare il tempo in una stasi senza fine. 

A Izu si intrecciano passato e presente di Sano, personaggio principale del lungometraggio. Il protagonista ritorna nella suggestiva località balneare alla ricerca del berretto rosso appartenuto a sua moglie Nagi. La giovane donna è scomparsa prematuramente e i luoghi in cui si ambientano le vicende sono gli stessi che hanno visto i due innamorarsi cinque anni prima della narrazione. La ricerca del berrettino sembra essere un ciclo senza una vera fine, destinato a ripetersi in eterno e ad appassionare inconsapevolmente diverse generazioni. Come se la storia dei due amanti fosse già una sorta di leggenda metropolitana di Izu. 

La ricerca spasmodica del cappellino rosso da parte di Sano diventa anche un viaggio interiore alla ricerca del proprio io. Ricerca che, però, assume le sembianze dell’eterno ritorno nietzschiano. Un loop in cui la ricerca dell’oggetto si tramanda di persona in persona, tanto da rendere la narrazione stessa ripetitiva e ridondante. 

A Izu il tempo fluisce in una maniera strana: si sovrappongono gli eventi del passato, in cui la moglie del protagonista era viva, e quelli del presente, dove i luoghi sono ora svuotati dalla sua presenza. Questa sovrimpressione oltre ad aumentare il concetto di assenza, rende anche l’idea di cosa significhi affrontare un lutto. Una tecnica molto simile, per esempio, viene usata ne Il silenzio sul mare (Ano natsu, ichiban shizukana umi, Kitano Takeshi, 1994), dove il regista mostra dapprima dei luoghi visitati dalla coppia, per poi mostrare nuovamente gli stessi ma soltanto con la protagonista. 

Esiste una delicatezza nella scrittura che permette al pubblico di capire la vera cronologia degli eventi riavvolgendo mentalmente ciò che si è appena visto, creando così sia un puzzle di immagini interdipendenti tra loro sia una composizione narrativa simmetrica, completata dalla coppia di protagonisti: uno imbronciato, ombroso, stanco; l’altro vitale, sorridente, solare. 

Igarashi, con Super Happy Forever, ha costruito un’opera utilizzando elementi in contrapposizione tra loro – esempio lampante è il rapporto assenza/presenza – e ne ha ricavato una sottile riflessione sull’elaborazione del lutto. E chissà cosa c’è ‘oltre’ quel mare tanto ambito dagli abitanti di Izu, al punto da rendere Beyond the sea vero leitmotiv della storia. 


Titolo originaleSuper Happy Forever (id.);  regia: Igarashi Kohei, soggetto: Igarashi Kohei,  sceneggiatura: Igarashi Kohei, Kudobera Koichi fotografia: Takahashi Wataru; montaggio: Okawa Keiko, Igarashi Kohei, Manvivel Damien; personaggi e interpreti: Sano Hiroki (Sano), Miyata Yoshinori (Miyata), Yamamoto Nairu (Nagi), Quynh Nhu Hoang (Anh); produttori: Oki Makoto, Yusaku Emoto; durata: 94′; prima uscita: Mostra del cinema di Venezia, 5 settembre 2024; prima uscita in Giappone: prevista per il 2025. 

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